Un libro che parla di regine e principesse un po'
dimenticate, le cui vite sono state intense e affascinanti e senza le quali il
destino dei loro Paesi sarebbe stato diverso. Si intitola 101 storie di regine e principesse che non ti hanno mai
raccontato e lo ha scritto la giornalista
marchigiana Marina Minelli, grande appassionata di storie delle Famiglie Reali,
autrice del blog altezzareale.com, che ha voluto così rivendicare il ruolo
delle donne, madri e mogli di re, nella Storia, che, si sa, è scritta dagli
uomini.
Il libro costa 12,90 euro, è in vendita su ibs.it ed è una bella occasione per riscoprire la storia d'Europa da un punto di vista diverso e in tono leggero e discorrevole.
Marina Minelli lo ha raccontato a Rotta sul Gossip, in quest'intervista via email.
Il libro costa 12,90 euro, è in vendita su ibs.it ed è una bella occasione per riscoprire la storia d'Europa da un punto di vista diverso e in tono leggero e discorrevole.
Marina Minelli lo ha raccontato a Rotta sul Gossip, in quest'intervista via email.
- Come e perché nasce 101 storie di principesse e regine che non ti hanno
mai raccontato?
Messa in un cassetto una laurea in Storia moderna, ho fatto per anni la giornalista di cronaca, nera, bianca, politica, di tutto un po', poi quando è iniziato il fenomeno dei blog ho iniziato a leggere e studiare, essenzialmente per capire se e come questo nuovo canale poteva essere utilizzato per fare comunicazione e mi sono appassionata. Ho partecipato a blog importanti ed in un'occasione particolare ho parlato della mia passione "segreta" le famiglie reali. La curiosità che ho suscitato mi ha dato il coraggio di partire ed è nato altezza reale.com il primo sito/blog italiano dedicato ai royal. Adesso dovrei raccontare che dal blog al libro il passo è stato breve… ehm, no, tutto il contrario. All'inizio neanche ci pensavo, anzi ho tentato soprattutto di arrivare alla stampa nazionale, senza successo perché – e lo dico a chiare lettere anche se di recente su in un gruppo su Facebook mi hanno accusata di essere la solita italiana disfattista – se non hai qualche "sponsor" di peso o se non sei un volto noto, non c'è niente da fare. Due anni dopo la nascita del blog un micro editore locale mi ha fatto una pseudo proposta e stavo quasi per accettare, ma ci ho ripensato e su consiglio di un amico ho tentato la sorte. Ho spedito il progetto – una serie di bio storiche serie ma scritte in tono divulgativo – ad una trentina di editori, ha risposto Newton Compton che mi ha chiesto 101 storie di donne.
Messa in un cassetto una laurea in Storia moderna, ho fatto per anni la giornalista di cronaca, nera, bianca, politica, di tutto un po', poi quando è iniziato il fenomeno dei blog ho iniziato a leggere e studiare, essenzialmente per capire se e come questo nuovo canale poteva essere utilizzato per fare comunicazione e mi sono appassionata. Ho partecipato a blog importanti ed in un'occasione particolare ho parlato della mia passione "segreta" le famiglie reali. La curiosità che ho suscitato mi ha dato il coraggio di partire ed è nato altezza reale.com il primo sito/blog italiano dedicato ai royal. Adesso dovrei raccontare che dal blog al libro il passo è stato breve… ehm, no, tutto il contrario. All'inizio neanche ci pensavo, anzi ho tentato soprattutto di arrivare alla stampa nazionale, senza successo perché – e lo dico a chiare lettere anche se di recente su in un gruppo su Facebook mi hanno accusata di essere la solita italiana disfattista – se non hai qualche "sponsor" di peso o se non sei un volto noto, non c'è niente da fare. Due anni dopo la nascita del blog un micro editore locale mi ha fatto una pseudo proposta e stavo quasi per accettare, ma ci ho ripensato e su consiglio di un amico ho tentato la sorte. Ho spedito il progetto – una serie di bio storiche serie ma scritte in tono divulgativo – ad una trentina di editori, ha risposto Newton Compton che mi ha chiesto 101 storie di donne.
- Esistono davvero così tante principesse e sovrane la cui
storia ignoriamo? In base a cosa le hai selezionate?
Certo che si, anzi ho dovute lasciare fuori molte e infatti
ho un file con una nuova lista, 101 donne tutte nuove e tutte diverse, anche
perché man mano che studiavo ne trovavo altre perdute nei meandri della storia
fatta sempre e comunque dagli uomini. Le 101 attualmente in libreria le ho
scelte in base al mio interesse e al loro "peso" con qualche nome
noto, che assolutamente non poteva mancare, ma letto in modo insolito. Ci sono
dei personaggi straordinari che sono stati dimenticati o che in Italia sono,
per motivi misteriosi, poco noti come Eleonora d'Aquitania, e Bianca di
Castiglia, le due Margherita d'Austria, la zia e la figlia dell'imperatore
Carlo V, la Principessa Palatina cognata di Luigi XIV, Anna Amalia di Sassonia
Weimar, Luisa di Prussia, Isabella di Borbone-Parma, Zita d'Asburgo, l'ultima
imperatrice d'Austria. Della regina Vittoria invece ho scelto di guardare un
aspetto poco noto, quello legato alla trasmissione dell'emofilia.
- Quali sono le principesse o regine che ti hanno colpito
di più, mano a mano che studiavi la loro storia? E perché?
Difficile scegliere fra 101 storie, adoro la Francia, quindi
studiare e scrivere tutti i personaggi francesi è stato bellissimo, ma è
impossibile dimenticare anche tutte le altre. Fra le contemporanee la regina madre d'Inghilterra, una vera
roccia è stata un grande sostegno per il marito Giorgio VI e durante la guerra
ha dimostrato un coraggio e un senso del dovere che gli inglesi non
dimenticano; la granduchessa Charlotte del Lussemburgo è un personaggio
sconosciuto da noi, ma anche lei durante la seconda guerra mondiale e
l'occupazione nazista del Lussemburgo è stata l'anima della nazione. Infine
Camilla duchessa di Cornovaglia che io stimo parecchio perché ingiustamente
calunniata. Ha fatto degli errori, ma oggi ha dimostrato di saper stare al suo
posto, di essere perfettamente in grado di ricoprire il suo ruolo, cosa che
Diana – e mi dispiace per tutti quelli che la amano – non è stata in grado di
fare. Ho inserito inoltre diverse donne rinascimentali ed in particolare alcune
che sono state sovrane dei piccoli stati marchigiani come le duchesse di
Urbino. Un omaggio alla mia terra.
- Cos'hanno in comune, se hanno qualcosa in comune, queste
donne che ci presenti nel libro?
Della maggior parte di loro la storia non si è occupata.
Sono nomi sugli alberi genealogici o scritti frettolosamente in margine a
guerre, battaglie e trattati per spiegare il perché e il percome di certi
passaggi territoriali o successioni. Sono state pedine, oggetti di scambio e
quelle che si sono ribellate ad una sorte spesso infausta – spose giovanissime,
madri appena uscite dall'adolescenza – qualche volta sono state bollate come
donne impossibili.
- Siamo un Paese repubblicano da decenni, ma le
principesse e le regine continuano ad esercitare un grande fascino come
Internet, più dei media tradizionali, dimostra. Perché, secondo te, questo
interesse? Non è curioso che i Paesi a più grande consumo di Regali siano
Francia e Germania, Paesi repubblicani? È come se mancasse qualcosa alla
Repubblica?
Credo che dipenda dal fatto che da bambine veniamo tirate su
a latte e fiabe e le protagoniste delle favole sono sempre principesse o regine.
Poi da grandi resta il sogno del principe azzurro, a cui si aggiunge la
curiosità per gli abiti, i gioielli, i castelli. Le spose non dicono forse
quando cercano il loro abito "voglio sentirmi principessa per un
giorno?". Fa parte dell'immaginario collettivo. Mettici poi che certi
personaggi sono ormai entrati a far parte della tradizione e il gioco è fatto.
Si è vero che su internet c'è stata un'esplosione di interesse, ma in Francia è
da sempre così. Il giornale più letto e conosciuto sui royal ha un grande
successo da decenni e loro, i francesi, adorano "les familles
royales" di ieri e di oggi. Alla monarchia la Francia deve moltissimo in
termini storici, sociali e culturali. D'altronde dopo aver tagliato la testa a
Maria Antonietta e Luigi XVI i francesi hanno replicato non una ma ben quattro
volte e oggi ci sono pretendenti per tutti i gusti e anche piuttosto attivi
nella vita sociale e culturale. La Germania non ha mai dimenticato i principati
e i ducati dell'antico impero e i discendenti delle varie famiglie sono
comunque rimasti molto legati al loro territorio di origine, rappresentano la
continuità storica, le radici della nazione tedesca. Federico II di Prussia, il
Grande, è stato riportato a Potsdam in anni recenti con una cerimonia officiata
dalla Repubblica e quest'anno gli è stata dedicata una importantissima mostra.
E' straordinario invece l'interesse e la passione per i
royal che hanno gli americani, ma penso si tratti di nostalgia per un passato
che non hanno.
- Tra le principesse e le regine attuali, chi credi che
meriterebbe un posto nel tuo libro?
Con Beatrice dei Paesi Bassi a dire il vero non ho un
feeling particolare, mentre se dovessi scrivere una seconda puntata di 101 di
sicuro darei spazio a Paola del Belgio, Sonja di Norvegia e Silvia di Svezia.
La prima è italiana e quindi mi sembra doveroso, la regina di Norvegia ha
vissuto una bella storia d'amore, lo stesso si potrebbe dire anche per Silvia
di Svezia, ma di recente sono emersi alcuni altarini del suo reale marito.
- La tua principessa e/o regina di riferimento, dopo aver
scritto questo libro?
Ovviamente sempre e solo Elisabetta II, grande donna, grande regina che
come il vino invecchiando migliora. Sono stata due volte a Buckingham Palace –
no, non invitata da lei, ho visitato il palazzo nel periodo in cui è aperto al
pubblico – e una volta a Windsor, entrare nelle sue case è stata una esperienza
speciale. Elisabetta è la nazione, non c'è niente da fare.