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venerdì 28 giugno 2013

La rivelazione di Miguel Bosè: "Non ho due figli, ne ho quattro"

E' la notizia della tarde, del pomeriggio, in Spagna, e nessuno ha ancora capito quanto sia da prendere sul serio. Alla rivista Shangay Express, Miguel Bosè ha confessato che non ha due figli, come si credeva finora, ma ben quattro. Ai gemellini Diego e Tadeo, nati nel 2011 da un utero in affitto, bisogna aggiungere Ivo e Telmo, anche loro gemelli, arrivati sette mesi dopo. "Lo sapeva pochissima gente. Finora…" ha detto il 56enne cantante spagnolo.
Nell'intervista non ha dato ulteriori dettagli, così non si sa se anche i bambini più piccoli sono nati da un utero in affitto né chi sono i loro padrini (Ricky Martin è il padrino di Tadeo e Juanes di Diego, secondo quanto il cantante ha rivelato a Shangay Express). Abbiamo saputo, però, che a spingerlo sulla via della paternità, a oltre 50 anni, è stato l'amico Ricky Martin, anche lui padre di due gemelli nati da un ventre affittato. "Non volevo essere padre con una compagna, sono stanco di vedere come vengono utilizzati i bambini nelle separazioni. Quando ho preso la decisione, ho visto come dopo i 50 anni ti si chiudono tutte le porte per l'adozione e allora Ricky mi ha suggerito questa opzione, che ho poi scelto. Ho rifatto tutta la casa, per iniziare questo ciclo da zero" ha detto Miguel. 

giovedì 23 maggio 2013

Brad Pitt a Esquire: adesso sono felice

Occhialoni scuri, maglietta e jeans neri, capelli biondi lunghi come non era più successo dai tempi di Vento di passioni, look da motociclista degli anni 60, Brad Pitt si presenta sulla copertina di Esquire di giugno-luglio, con una nuova immagine, da camaleonte quale è sempre stato. Non cambia solo una cosa. Uno lo guarda e lo riguarda e si chiede se davvero a dicembre compirà 50 anni, continuando a essere bello e americano come vent'anni fa, quando ha iniziato a sedurre ragazze e spettatori di tutto il mondo.
Nell'intervista interna, l'attore statunitense parla soprattutto della famiglia che ha formato con Angelina Jolie e dell'importanza che ha per lui. "Ho pochi amici, ho davvero pochissimi amici, e ho la mia famiglia. Non credo di aver mai conosciuto una vita più felice" assicura.
Quella per Esquire è la prima intervista che rilascia dopo la doppia mastectomia a cui si è sottoposta Angelina Jolie, per evitare il rischio, per lei molto alto, di ammalarsi di cancro. E Brad, che in un comunicato aveva espresso l'orgoglio per la sua compagna e per le sue scelte coraggiose, augurandosi una lunga vita con lei e con i loro bambini, insiste sull'importanza della sua famiglia: "Ho sempre pensato che volevo formare una famiglia, volevo avere una grande famiglia. Che ci fosse caos in casa... A casa mia chiacchieriamo costantemente, sia ridendo, gridando, piangendo. Mi piace. Mi piace. Odio quando i miei figli non ci sono, quando non li vedo, all'inizio mi siedo tranquillo a leggere il giornale, ma poi sento troppo la loro mancanza".
La serenità e la felicità sono arrivati dopo un periodo tormentato, in cui ha dovuto imparare a fare i conti con il successo planetario e a superare l'abuso delle droghe: "Ho fatto molti danni, ero una specie di vagabondo, pensavo di poter vedere cose, di trovare ispirazione. Ma poi sono crollato e mi sono reso conto che stavo sprecando la mia occasione. Sono cambiato consapevolmente una decina d'anni fa, ho deciso di non sprecare le mie opportunità. Mi sono risvegliato".


sabato 18 maggio 2013

Marina Minelli racconta le regine più malvagie della storia. Che non erano sempre così cattive

Le regine e le principesse più malvagie della storia è il nuovo libro di Marina Minelli, giornalista appassionata di famiglie reali e aristocrazia e blogger di altezzareale.com, il primo blog in italiano dedicato alla storia e alle storie delle monarchie e delle famiglie aristocratiche, del passato e del presente. Edito da Newton Compton, acquistabile anche online, nei siti web specializzati, il libro offre una curiosa panoramica su regine e principesse crudeli, cercando di scrivere la storia, per una volta, vista da un punto di vista femminile.
Rotta sul Gossip ha parlato con Marina Minelli di queste pericolose signore del potere, a volte crudeli non per natura, ma per difesa e sopravvivenza di se stesse e dei figli: ecco cosa ha raccontato.

- Un libro sulle regine malvagie della storia: perché?
Te lo ricordi quel libro intitolato “Le brave ragazze vanno in Paradiso, ma quelle cattive vanno dappertutto”? Ecco diciamo che la cattiveria è in un certo senso più divertente da raccontare, più varia, più movimentata. Le buone sono tutte uguali, madri devote, mogli rassegnate sotto a una selva di corna, giuste sovrane; le cattive sono tali per motivi diversissimi l’una dall’altra. Ma a parte gli scherzi dopo 101 regine e principesse unite solo dal fatto di essere “reali” ho cercato un filo conduttore e quello della cattiveria mi è sembrato molto stimolante. Con una doverosa premessa, cioè che è tutto relativo e deve essere contestualizzato. Una donna come Caterina Sforza, che non ha pietà degli avversari politici, in effetti è un personaggio della sua epoca: il periodo delle lotte fra signorie in Italia fra ‘400 e ‘500. Certo colpisce di più perché è anche una bellissima signora, ma nella stessa epoca colleghi maschi hanno fatto di peggio e non sono stati considerati per questo cattivi.
- Come hai selezionato le regine di cui parlare? Ci sono stati criteri particolari?
A dire il vero si sono selezionate da sole, nel senso che le donne sono molto meno cattive degli uomini e quindi individuare una ventina di personaggi più due categorie, le matrigne e le suocere, è stato piuttosto agevole. Nella storia le donne crudeli sono state meno numerose degli uomini per una semplice questione di subalternità dell’elemento femminile, che il potere non lo gestisce direttamente ma per interposta persona attraverso l’influenza affettiva su un uomo: sono spesso mogli o madri o figlie o amanti dell’uomo di potere. Avendo poco o nessun potere, sono quindi anche più ridotte le occasioni di manifestare il lato negativo dell’esercizio dell’autorità. Nella scelta comunque, come per le 101, mi sono data un limite geografico (Europa) e uno temporale (dal Medioevo ai giorni nostri) perché questi sono i miei campi d’azione e di studio.
- Alla fine delle ricerche e della stesura, pensi siano state cattive d'animo, per circostanze o per leggenda tramandata dalla storia?
Tutti questi motivi insieme, ma a dire il vero di malvagie d’animo autentiche ce ne sono poche. Inoltre bisogna considerare il fatto che la storia l’hanno raccontata soprattutto gli uomini, gli uomini hanno scritto documenti, lettere, diari, annali e spesso per un uomo una donna di carattere e non sottomessa e magari anche con una certa tendenza a fare di testa sua, è automaticamente inserita nell’archivio delle "perfide-impossibili-cattive". Comunque a differenza degli uomini, spesso malvagi per indole e in modo del tutto gratuito, le donne sono cattive per motivi ben precisi. Per paura, per difendere se stesse, i figli, il loro regno, la loro libertà.
Quanti tipi di cattiverie regali possiamo identificare?
Ci sono decine modi per essere davvero pestifere: per natura e carattere, ma anche solo durante una parte della propria vita, quando c’è un obiettivo da raggiungere. Qualcuna è inconsciamente cattiva, ma qualcun’altra si trasforma in una specie di strega malefica per difendere se stessa o i propri figli. Oppure per mantenere il potere, conquistato a fatica anche contro la sua stessa prole. A volte, invece, è l’amore cieco e irragionevole a renderle mostruosamente cattive. L’ambiente e la genetica incidono, ma c’è chi si è fatta tutta da sola, e chi ha cercato, invano, di togliersi di dosso questa pesante nomea. Tutte, in un universo dominato dai maschi, si fanno ricordare per un carattere non proprio accomodante e per la tendenza a fare sempre, caparbiamente, di testa loro.
- C'è anche un po' di misoginia degli storici, secondo te, nella malvagità delle regine?
Assolutamente si, ma non solo da parte degli storici in senso stretto. Anche le fonti molto spesso sono misogine per il semplice fatto di essere state scritte dagli uomini.
- Ci sono malvagità che ti hanno particolarmente colpito?
Si, la cattiveria che nasce dall’arroganza e quella che è la conseguenza diretta della stupidità. Nel primo caso un esempio fra tutte è Anna Bolena che ci ha messo del suo per farsi odiare da un regno intero, nel secondo Maria de’ Medici, una donna sciocca che si crede molto furba e fa enormi danni.
- La cattiveria delle regine era diversa da quella dei re?
Se vogliamo in certi casi è un pochino più subdola. La donna è più riflessiva e insieme istintiva di natura, però capace di “ruminare” a lungo. L’uomo no, è più impulsivo e tende a reagire immediatamente con un’azione esemplare, quasi ostentata, espressione della sua forza e cattiveria. Il tiranno condanna a morte, trascina in schiavitù, distrugge il nemico. La donna perseguita il suo antagonista, a lungo e con una maggiore perseveranza. Insomma tende alla vendetta differita.
- La regina più cattiva di tutte e quella con cui invece è stata cattiva la Storia, al tramandarla crudele.
Fredegonda regina dei Franchi nel VI secolo è di una crudeltà inaudita, ma anche Isabella di Francia vissuta tra la fine del XIII e la prima metà del XIV secolo si è data parecchio da fare, ma aveva un’attenuante: bellissima e focosa viene sposata a un omosessuale, che la fa regina d’Inghilterra ma la umilia senza sosta e dentro di lei si sviluppa una rabbia incontenibile. Anche le prime Romanov sono state cattivissime. La Storia ci ha parlato malissimo di Maria Tudor, bollata con un soprannome orribile, “la Sanguinaria”, una donna infelice, delusa, amareggiata che si illude di avere trovato l’amore e si affida a occhi chiusi al marito, Filippo d’Asburgo, il quale ha a cuore solo gli interessi della Spagna. Ci è stata dipinta molto male anche Sofia di Baviera, la suocera di Sissi, ma la colpa è di una fortunata serie cinematografica più che della Storia.
- Perso il potere assoluto che le rendeva pericolose e crudeli, e muovendoci ovviamente su un altro piano, giocando e immaginando un po', quale regina odierna, per sangue o consorte, potrebbe essere vista come una 'cattiva'?
Fra quelle in carica direi nessuna, naturalmente no Elisabetta II per la quale ho un debole, assolutamente no Margaretha di Danimarca, una signora molto simpatica. Beatrice, da poco ex regina dei Paesi Bassi, dicono abbia un bel carattere forte, ma niente di più. Le consorti si sono ritagliate un’immagine positiva, tutte quante a partire dalla neo regina Maxima, e ci sono anche quelle che ingoiano i rospi con il sorriso, vedi Sofia di Spagna e Silvia di Svezia. Si mormora che la regina vedova del Belgio, Fabiola, non sia quella santa donna che vogliono far credere.
- E' successo, mentre scrivevi il libro, di aver pensato: "Questa avrei potuto voluto conoscerla, e avrei voluto intervistarla, per ascoltare la sua versione dei fatti e avere le sue spiegazioni!"
Avrei voluto farlo per tutti i personaggi, non per una sola! Però ho passato molto tempo a studiare i loro ritratti che in certi casi sono proprio uno specchio dell’anima. Quelli di Maria Tudor, la Sanguinaria, ad esempio sono abbastanza impressionanti e lo stesso vale per il ciclo di Maria de’ Medici di Rubens, lo vado a riguardare ogni volta che entro al Louvre. E’ una specie di campagna propagandistica a favore della regina, racconta molto di lei e del suo carattere.

giovedì 2 maggio 2013

Dasha Kapustina si veste da sposa per la Pasarela Gaudi e sogna di sposare Alonso

Magari non sfila bene e non appare sicura sulla passerella, magari il suo inglese è così elementare che ci si chiede quanto potranno mai essere profonde le sue conversazioni con Fernando Alonso. Magari hanno ragione le sue numerose detrattrici, che non la amano, chissà perché.
Ma.
Dasha Kapustina è stata la protagonista della sfilata di Rosa Clarà, uno dei più importanti marchi di vestiti da sposa della Spagna, alla Pasarela Gaudi di Barcellona. La modella russa ha sfilato con due vestiti da sposa,m entrambi molto romantici, che hanno esaltato il suo fascino angelicale.
Per lei i flash dei fotografi e le interviste di rigore, condotte con inglese volenteroso e con una certa impazienza, anche se ha fatto felice i giornalisti rosa. Sì, nel futuro di Dasha ci sono sia il matrimonio che i figli. "Sogno di sposare Fernando" ha detto, senza parlare di date e luoghi. Non ha fretta, ma il messaggio all'asturiano l'ha mandato.
Le foto, dalla galleria di revistavanityfair.es dedicata alla sfilata di Rosa Clarà.






venerdì 26 aprile 2013

Il curioso mestiere del nipote di Camilla Parker, procacciatore di stile di vita

Si chiama Ben Elliott, ha 37 anni, è uno dei fondatori di Quintessentially Lifestyle, un'impresa leader nella soddisazione dei capricci dei milionari, ed è anche nipote della Duchessa di Cornovaglia, Camilla Parker. Per lavoro è stato a Madrid nei giorni scorsi e ha raccontato a Fuera de Series la sua curiosa attività.
I soci di Quintessentially pagano tra i 2mila e i 30mila euro e possono veder soddisfatto ogni tipo di capriccio: una cena romantica su un iceberg in Nuova Zelanda, un elefante alle nozze hindu a Londra, una compagnia circense per un compleanno a Dublino, la visione dei fuochi artificiali di Capodanno dal tetto dell'Opera di Sydney. Tutti capricci molto costosi, alla portata solo di milionari: tra i clienti ci sono Madonna, Mick Jagger, Naomi Campbell.
La società è stata fondata 12 anni fa e il giovane Elliot si occupava che tutto funzionasse alla perfezione: "i miei soci ed io vivevamo con il cellulare sotto il cuscino, per essere sicuri che i nostri clienti fossero sempre assistiti. Molti pensavano che la nostra era un'idea ridicola e che saremmo falliti presto". Adesso sono presenti in 60 città e solo a Londra hanno 200 dipendenti, per un totale di circa 2mila. Il segreto del successo, secondo Elliot, è "essere cresciuti poco a poco, mettendo sotto contratto persone impegnate, entusiaste dell'idea di offrire prodotti unici. I nostri clienti si aspettano un servizio personalizzato in qualunque angolo del pianeta".
Il vantaggio di essere clienti è che "si guadagna tempo: abbiamo accesso ad oltre 60 Paesi. Siamo come un piccolo libro nero con contatti a Buenos Aires, Beirut o Mosca… e con presenze in posti remoti come Maputo o la Mongolia". Le richieste più difficili da soddisfare sono quelle fatte "in mezzo a una catastrofe naturale, perché il tempo gioca a nostro sfavore. E' stato più facile ottenere in un solo giorno un pallone firmato da Messi, per il compleanno di un bambino".
Se essere nipote di Camilla Parker lo ha aiutato ad aprire porte e ad avere nuovi contatti, Ben non lo dice, mantenendo un discreto silenzio, ma ammette che ci sono capricci che la sua società non è in grado di soddisfare: un the a Buckingham Palace, con la regina Elisabetta è off limits anche per Quintessentially Lifestyle. 

venerdì 5 aprile 2013

Magic Johnson difende il figlio omosessuale dalle critiche degli afroamericani

Riconoscere la propria omosessualità è sempre piuttosto complicato, a causa dell'omofobia e dei pregiudizi di buona parte della società. Lo è anche se sei figlio di una delle leggende viventi del basket statunitense e se appartieni alla comunità afroamericana, una delle più critiche con i 'fratelli' omosessuali.
Lo ha denunciato Magic Johnson, al chiedere rispetto per il figlio 20enne EJ, gay dichiarato e per questo criticato con crudeltà da blogosfera e afroamericani. In famiglia l'omosessualità di EJ è stata riconosciuta e accettata sin dalla sua prima adolescenza. Aveva 13-14 anni, dice Johnson a tmz.com, quando "ci siamo seduti con lui e gli abbiamo chiesto se era gay. Gli abbiamo detto che eravamo lì, per sostenerlo e che gli volevamo bene, senza importare il resto. Va tutto bene, sii semplicemente te stesso". Con la sicurezza dell'affetto familiare, EJ ha vissuto apertamente la propria omosessualità, adottando a volte anche looks vistosi. Ma questo non è piaciuto alla comunità afroamericana: "Il fatto è che sono critiche che arrivano dalla componente religiosa della comunità, ma a me non importa che lo critichino, perché è un bravo ragazzo. Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma questo è nostro figlio e lo amiamo".
E non c'è solo l'affetto paterno: l'ex campione è convinto che suo figlio può essere di esempio anche per altri giovani afroamericani omosessuali, che hanno paura di uscire allo scoperto per le critiche: "Siamo nel 2013, dovremmo smetterla di discriminarli e sostenerli, EJ e gli altri". 


lunedì 18 marzo 2013

Gwyneth Paltrow: ho perso il terzo figlio e ho rischiato la vita

In un'intervista a The Mail on Sunday's Gwyneth Paltrow ha rivelato di aver perso un figlio, dopo aver dato alla luce Apple, 8 anni, e Moises, 7 anni, e di aver rischiato la vita. La confessione dell'attrice è arrivata dopo aver parlato del desiderio di un fratelli dei suoi bambini, nati dal matrimonio con il leader di Coldplay Chris Martin. "Mi chiedono un fratellino continuamente, mi manca un terzo figlio e ci sto pensando" ha detto l'attrice "ho avuto una brutta esperienza quando ero incinta per la terza figlia. Non è andata bene e sono stata punto di morire. Perciò penso: "Siamo bene così o dobbiamo riprovarci?"".
Il dubbio non si è sciolto, anche perché Gwyneth ha compiuto 40 anni, splendidamente portati: "E' passato tanto tempo che credo di aver perso il treno. Magari quando Moises aveva tre anni, sì, l'avrei fatto… Ma adesso ne ha sei, ed essendo un ometto,m sento che sono fuori da quella tappa. Se succede, succede"


sabato 23 febbraio 2013

Michael Bublè:"Diventare padre non mi spaventa, ma non so se sono preparato"

Mentre Luisana Lopilato racconta la sua gravidanza su Twitter, scrivendo quanto siano speciali questi mesi e quanto si senta amata e protetta, Michael Bublè ha raccontato in un'intervista a ET Canada quanto si sente felice all'idea di diventare padre. Per lui è un desiderio diventato realtà: sin da subito dopo le nozze ha iniziato a parlare di quanto gli sarebbe piaciuto diventare padre e quanto però capiva il desiderio di Luisana, sposatasi a 23 anni, di aspettare ancora un po'.
"Non mi sento spaventato" ha detto nell'intervista "ma neanche preparato, anche se, chi può dire di essere preparato a diventare padre?" Lasciando la filosofica domanda, ha assicurato romanticamente che la prossima paternità lo fa sentire più innamorato che mai di Luisana e che l'arrivo del bambino rafforzerà ancora di più il loro legame.


giovedì 21 febbraio 2013

Romantico Xabi Alonso a Vanity Fair España: Nagore è la donna della mia vita

Facciamocene una ragione: in Spagna non c'è niente che non sia "il meglio del mondo".
Tocca anche a Xabi Alonso, il giocatore del Real Madrid che, giura Vanity Fair España, che lo mette in copertina sul numero di marzo, è conosciuto per essere "il miglior centrocampista del mondo, il paciere dello spogliatoio e il giocatore più sexy del mondo". Poi uno lo vede nelle foto e.. mah!
Intervistato, anzi, sottoposto "a un terzo grado" dalla rivista, il campione del mondo e d'Europa se la cava egregiamente, con le note doti diplomatiche. Per cui José Mourinho "è molto bravo quando si tratta di avere un'empatia con i giocatori e ha sempre convissuto con le critiche".
Togliamoci anche dalla testa che lo spogliatoio del Real sia diviso in rivalità, "non possiamo passare il tempo a smentirlo, siamo e dobbiamo essere una squadra". E anche il famoso gelo nei rapporti tra Mou e Iker Casillas, costato al capitano la panchina, prima dell'infortunio che lo terrà lontano dai pali fino a primavera, è stato esagerato dai media: "Hanno un buon rapporto professionale, come quello che devono avere un giocatore e il suo allenatore, non è che devono andare per forza a prendersi una birra insieme".
Sistemate le faccende calcistiche, il buon Xabi racconta un po' di sé e delle sue inquietudini extracalcistiche: ama le serie televisive come Homeland e I Soprano, ascolta Leonard Cohen ed Echo&TheBunnymen, ama vivere nel Barrio de Salamanca, elegantissimo quartiere al centro di Madrid, e non ne La Finca, dove vive la maggior parte dei madridisti, compresi Sergio Ramos, Iker Casillas, Cristiano Ronaldo e José Mourinho. Con lui vivono la moglie Nagore Aranburu, un delle WAGs spagnole più osservate (e che amano essere osservate) e i loro due bambini Jon, di 5 anni, e Ane, di 3. Per assistere alla nascita di Jon, Alonso, racconta a Vanity Fair, ha rinunciato a giocare i quarti di finale di Champions League: "E' una decisione che riprenderei, Nagore è la donna della mia vita, con cui sto creando la mia famiglia e con cui vivo cose molto intense".


mercoledì 20 febbraio 2013

Alain-Fabien Delon a Vanity Fair: quel violento di mio padre

Ha 18 anni, è senza fissa dimora e non ha un soldo sul conto corrente. Lo assicura Alain Fabien Delon, figlio di Alain Delon e dell'olandese Rosalie van Bremen, in una drammatica intervista all'edizione italiana di Vanity Fair, in edicola da oggi.
Molto somigliante al padre, Alain-Fabien sostiene di avere nel suo esordio al cinema, nel film Les rencontres d'après minuit, del regista Yann Gonzalez, con Eric Cantona e Béatrice Dalle, l'ultima speranza di avere "dignità e mezzi per vivere". "Ho provato a fare qualunque cosa: lo spacciatore, il lavamacchine, il muratore... Nulla ha funzionato. Oggi sono pieno di rabbia, ma sento che posso usarla per recitare e trasmettere emozioni. Credo che abbia pensato lo stesso Yann Gonzalez, durante il provino per il film: mi ha scelto in un minuto" dice nell'intervista.
Nel film, che racconta la storia di "una coppia libertina che sfida la noia e la routine a colpi di orge a base di sesso, alcol e droga", Alain-Fabien interpreta "un ragazzo in fuga, proprio come me, in fuga da una famiglia che non mi ama e non mi dà un soldo".
Se i rapporti con il padre sono sempre stati scanditi dalla durezza e dalla durezza di Alain ("Io e mio fratello Anthony sappiamo fino a dove può arrivare la sua crudeltà"), quelli con la madre non sono stati migliori: "Non me ne parli. Basta leggere il libro che ha scritto. Dà consigli alle donne su come far fallire un matrimonio e riuscire a trasformare il divorzio in un buon affare (Pour le meilleur et pour l'avenir, Flammarion, ndr). Per lei i rapporti umani sono questo. Non voglio entrare nei dettagli, le dico solo che mio fratello Anthony, nonostante quanto ha subito da nostro padre, non ha mai alzato un dito sui suoi figli. Mamma invece no: ha avuto, a sua volta, una madre terribile, e ha ripetuto sui figli tutto quello che aveva vissuto da bambina, trasformando la nostra vita in un inferno".
Durante l'intervista, di cui il sito web della rivista fornisce l'anticipazione da cui sono state tratte le dichiarazioni di questo articolo, Alain-Fabien si è messo anche a piangere, al raccontare l'infelicità familiare.
La foto di Alain-Fabien Delon, dalla galleria di immagini a lui dedicata, al link già indicato


venerdì 8 febbraio 2013

Cristiano Ronaldo contro Sara Carbonero: non si racconta cosa succede nello spogliatoio

In un'intervista al quotidiano sportivo spagnolo AS, Cristiano Ronaldo ha censurato Sara Carbonero, che qualche giorno fa ha parlato dei dissapori tra lo spogliatoio del Real Madrid e José Mourinho. "Sapete che il clima non è buono e i giocatori non vanno d'accordo con l'allenatore" aveva detto la giornalista a La Jugada, il programma della messicana Televisa con cui collabora.
Cristiano le ha risposto con cautela, ma mettendo in chiaro le cose: "Si tratta di un argomento un po' delicato e io credo che sia qualcosa che non si debba fare. Ognuno è libero di dire quello che pensa, anche se io credo che non abbia fatto bene, perché le cose dello spogliatoio devono rimanere nello spogliatoio e le cose che si sanno non si devono dire alla stampa".
Così l'asso portoghese, che sta vivendo un gran momento nel Real Madrid, dove è diventato uno dei leaders visibili della squadra, ha sistemato i conti con Sara Carbonero e, soprattutto, con Iker Casillas, che racconta in casa, a una fidanzata poco discreta, confidenze e riflessioni dello spogliatoio. Il portiere, del resto, si profila come futuro rivale di Cristiano; i dirigenti del Real Madrid vorrebbero costruire il dopo-Mourinho intorno a lui, entrato finalmente nelle grazie del pubblico del Santiago Bernabéu, convincendolo anche con la fascia di capitano. Quella che ostenta adesso proprio Iker Casillas. 

sabato 2 febbraio 2013

Blanca Romero presenta il piccolo Martin su Instagram e dichiara il suo affetto per l'Italia

"E' diventato il bambolotto di casa, siamo tutti pazzi di lui" così Blanca Romero parla nelle interviste del suo piccolo Martin, il secondogenito di sei mesi. Il bambino, che la bella attrice desiderava da tanto, è nato dalla relazione con un uomo che preferisce rimanere nell'anonimato, così come Lucia, la primogenita 14enne, adottata poi dall'ex marito, l'ex torero Cayetano Rivera.
"Non ho un uomo, sono con il bambino, da sola e tranquilla. I biberon e i pannolini fanno per me. Sono alla guida di tutto, così come è successo con Lucia" dice.
Orgogliosa del suo piccolo, Blanca, che ha un account su Twitter e uno su Instagram, in cui racconta le sue novità e risponde ai suoi fans, non dubita a pubblicare le sue foto: "Ha i miei occhi e qualcos'altro che è mio, ma ha anche cose dell'altra parte. Suo padre è bellissimo e sono contenta che abbia preso anche da lui" dice Blanca.
A sei mesi dalla nascita di Martin, l'attrice riprende la sua attività ed è sul set di El amor no es lo que era, con Alberto San Juan. Si gode inoltre la buona accoglienza di Fin, il film con cui Andrés Velencoso ha debuttato nel cinema, e il successo italiano de L'isola, la serie appena terminata su RAI1 di cui è stata protagonista. Nelle interviste italiane dice che è pronta a tornare all'Elba in qualunque momento, se ci sarà una seconda stagione della serie. Nelle interviste spagnola si lascia andare a grandi lodi per il nostro Paese: "Amo l'Italia, è meravigliosa. Gli italiani sono gente forte, meravigliosa, piena di energia. Non solo è stata un'esperienza professionale stupenda, ma ho conosciuto persone splendide e sono nate grandi amicizie"






giovedì 31 gennaio 2013

Rihanna: Se Chris Brown è un errore, è un mio errore

Dopo aver lasciato per mesi che si speculasse circa una sua riappacificazione con Chris Brown, Rihanna ha finalmente parlato chiaro, in un'intervista alla rivista Rolling Stone. E ha fatto capire, senza ombra di dubbio, di non essere affatto interessata all'altrui giudizio sulle sue scelte di vita.
La sua storia con il rapper è stata troncata nel 2009, dalla violenza: lui l'aveva selvaggiamente picchiata e la foto del suo bel viso tumefatto aveva fatto il giro del mondo. Ma, nonostante la separazione e altre storie, evidentemente l'amore non era finito. Da qualche mese si parla di un loro ritorno di fiamma e Rihanna è stata molto criticata per aver dato una seconda possibilità a un uomo che l'aveva picchiata. Intorno a Natale i due cantanti hanno pubblicato varie foto sulle reti sociali, che ammettevano implicitamente la loro riconciliazione, Le critiche si sono fatte più dure e adesso Rihanna risponde nell'intervista a Rolling Stone.
"Ho deciso che per me la cosa più importante era essere felice e non avrei certo permesso che l'opinione degli altri interferisse con questo. Anche se è un errore, si tratta di un mio errore. Dopo essermi tormentata per anni, essere stata triste, preferisco vivere la mia verità e ricevere il contraccolpo. Posso sopportarlo" ha detto. Difficile darle torto.


mercoledì 30 gennaio 2013

La confessione di Victoria Beckham: avevo paura che la gente non mi amasse

C'è voluta un'intervista all'edizione britannica di Elle per scoprire quanto Victoria Beckham si sia sentita insicura e poco apprezzata per anni. "Quando salivo sul palcoscenico con le Spice Girls, pensavo che la gente era lì per vedere le altre quattro, non me" confessa l'ex Posh "E quando uscivo con David e la gente faceva foto, pensavo fosse interessata solo a lui".
L'insicurezza di fondo, Victoria l'ha superata solo quando ha iniziato a dedicarsi alla moda e ha presentato le sue prime collezioni. Per la prima volta ha sentito di appartenere davvero al mondo in cui si muoveva e di essere apprezzata per se stessa. I suoi vestiti, dalle linee sinuose, aderenti, sensuali e molto femminili, hanno grande successo anche tra le celebrities e Victoria assicura adesso di "non aver mai avuto intenzione di dimostrare a qualcuno che si stava sbagliando su di me. Volevo provare a me stessa che potevo farlo; non devo lavorare, voglio farlo".


giovedì 24 gennaio 2013

Pauline Ducruet a Vanity Fair: Assomiglio a me stessa

Puntuali, con l'arrivo del Festival del Circo di Montecarlo, le riviste europee scoprono che nel Principato non ci sono solo i Casiraghi, ma anche i Ducruet, i figli della principessa Stephanie e dell'ex marito Daniel Ducruet. E da un paio d'anni Pauline, la 18enne secondogenita della principessa, che curiosamente assomiglia più a zia Caroline che alla madre, deve pazientemente ricordare che no, lei non è l'anti-Charlotte e non assomiglia a nonna Grace ("Ho sempre voluto assomigliare a me stessa" dice, cercando di chiudere l'antipatico discorso dei paragoni).
Stavolta a non resistere allo charme della bella Pauline è l'edizione italiana di Vanity Fair, che la intervista in una suite dell'Hotel Murano, a Parigi. E' un'intervista che Pauline rilascia per ricordare che dal 2 febbraio torna a presiedere New Generation, la manifestazione, legata al Festival del Circo, che premia i giovani talenti circensi.
Il circo, si sa già da tempo, è una delle grandi passioni di Pauline, che ha vissuto, da bambina, con il circo Knie (sua madre era legata a Franz, il proprietario): "Per un bambino, vivere sotto il tendone è un sogno" spiega a Vanity Fair "Ci sono famiglie di tutte le nazionalità, si vive a contatto con animali magnifici, in una situazione di totale libertà. Non ci sono differenze di razza, religione o cultura, tutti sono uniti dalla stessa passione e da un obiettivo comune, quello di divertire la gente".
Il suo ricordo circense più bello è legato al nonno Ranieri, "quando arrivava Natale, sapevo che lo avrei visto e che saremmo andati insieme al circo. Era un rito che si ripeteva ogni anno, e ogni anno con la stessa eccitazione da parte mia. Tra noi scattava un feeling immediato quando cominciava a parlarmi di clown, di leoni, di cavalli… Mia madre mi racconta che faceva lo stesso con lei".
Pauline vive adesso a Parigi, dove studia moda, tiene in ordine la casa, così come le hanno insegnato i suoi genitori (si dichiara bravissima a stirare) e cerca di "appropriarsi" della vita culturale cittadina, negli spazi lasciati dallo studio.
La foto, dalla galleria fotografica di vanityfair.it


venerdì 14 dicembre 2012

Sean Penn: Non sono mai stato amato. Neanche da Madonna e da Robin Wright

In un'intervista sorprendente e dai toni intimi, rilasciata al mensile Esquire per il lancio di Gangster Squad, Sean Penn ha rivelato di non essersi mai sentito amato dalle donne che ha sposato, la cantante Madonna e l'attrice Robin Wright. E' stato proprio il divorzio da quest'ultima, dopo 14 anni di matrimonio e due figli, Dylan, 21 anni, e Hopper, 19, a spingerlo a riflettere sui suo fallimenti sentimentali.
"Non bisogna vergognarsi ad ammettere che tutti vogliamo che qualcuno ci ami" ha spiegato "Quando guardo indietro, non sento di aver avuto nella mia vita sentimentale quel tipo d'amore. Sono stato l'unico che non si è reso conto dell'inganno in cui ho vissuto in alcuni di questi casi".
Per l'attore rendersi conto di "essere stato cieco" nei 14 anni trascorsi con Robin, è stata "una forte umiliazione"; sono stati 14 anni intensi, con varie infedeltà, che hanno spinto la coppia a numerose separazioni e riconciliazioni, fino all'addio definitivo, nel 2010, quando, vuole la leggenda, la bionda attrice californiana ha trovato il marito a letto con due ragazze. "Quando divorzi, tutto diventa chiaro, ti siedi e ti dici: "Come ha potuto lei cambiare tanto?" e allora ti rendi conto che il tuo matrimonio è stato un inganno" riflette Penn nell'intervista.
Con la fine del matrimonio, Sean ha avuto difficoltà anche a gestire il rapporto con i figli, reso drammatico anche dall'incidente in cui Hopper ha rischiato di morire. Penn ha cercato di superare le difficoltà iniziando a uscire e a bere molto; ha avuto brevi relazioni con Scarlett Johansson e Petra Nemcova, si è dedicato con passione alla ricostruzione di Haiti, trascorrendo lunghi periodi nell'isola. Ma gli è rimasta quella sensazione, di non essere mai stato amato come avrebbe voluto.

venerdì 23 novembre 2012

La prima intervista di Dasha Kapustina (a Vanity Fair España): non sapevo chi fosse Fernando Alonso

Per la prima volta Dasha Kapustina, la 22enne fidanzata russa di Fernando Alonso, ha concesso un'intervista e la testata prescelta è stata Vanity Fair España. Tra una foto e l'altra, la bella ha detto di considerare il fidanzato speciale perché "è una persona molto normale, semplice. Quando ci siamo conosciuti non sapevo chi fosse".
Speciale è anche la Spagna, "un Paese diverso dagli altri, con paesaggi spettacolari, una cucina gustosissima, gente molto amichevole e in più il tempo è fantastico. Mi piace come si vive qui d'estate, le spiagge… Le Asturie ono un posto meraviglioso, silenzioso, piacevole un bel posto per vivere". Se quest'ultima frase significa progetti importanti con Alonso, non è dato sapere; quello che sì è sicuro è che il ferrarista presenta la bionda russa come mi novia, la mia fidanzata.
Dasha ha parlato anche del suo lavoro di modella, in Giappone; è un lavoro che non ha cercato: "Volevo essere attrice, ma mentre studiavo (si è appena laureata, con le congratulazioni di Alonso via Twitter) ho iniziato con lavori occasionali e, poco a poco, senza cercarlo, mi sono trovata immersa nel mondo della moda".
In questi ultimi mesi, tra lo studio per gli esami finali e la storia d'amore con il pilota ferrarista, che l'ha portata in giro per il mondo, Dasha non deve ver lavorato tanto, ma adesso è pronta a tornare in pista: "Il lavoro e l'indipendenza sono indispensabili, per me" spiega. E chissà che quest'intervista, arrivata dopo sei mesi di relazione, non le apra le porte della Spagna e dell'Europa. Del resto, nel suo curriculum ci sono già sfilate per Chanel e Gucci.
Su revistavanityfair.es, il video del making of del servizio fotografico