C'è del marcio nel Lussemburgo, si potrebbe dire parafrasando Amleto, al
leggere dello scandalo Bommeleeër, che agita le acque solitamente tranquille
del Granducato.
Anche se sono emersi solo adesso, i fatti risalgono al 2005, ma bisogna andare
ancora indietro nel tempo, fino al 9 novembre 1985, quando a Findel, nei pressi
dell'aeroporto di Lussemburgo, è scoppiata una bomba, senza causare vittime.
Nel 2005 un testimone ha assicurato di aver visto, poco prima dell'attentato, e
nei suoi pressi, il principe Jean, fratello minore e inquieto dell'attuale
Granduca Henri. Il giovanotto, oggi 55enne, all'epoca era in rotta con la
famiglia a causa dell'agitata vita sentimentale e di amicizie non consigliabili
e, poco dopo, ufficialmente a causa della nascita fuori da matrimonio della
figlia Marie Gabrielle, è stato costretto a rinunciare ai suoi diritti di
successione (ma i più maliziosi attribuiscono ufficiosamente la rinuncia ai
diritti al suo possibile coinvolgimento nell'attentato). Successive indagini hanno
dimostrato che il principe aveva un alibi: nei giorni dell'attentato era a
caccia nella zona della Loira, in Francia, e successivi esami del DNA hanno
dimostrato la sua estraneità ai fatti. Per l'attentato sono stati processati
due ex poliziotti, i cui avvocati chiedono oggi la riapertura del caso, insistendo anche
sulla presenza di Jean, mai dimostrata, sul luogo de fatti.
Venuto a conoscenza delle accuse al Principe, siamo nel 2005, il Primo Ministro Jean Claude
Juncker aveva avvertito con una telefonata il Granduca Henri. Tra le due massime
cariche dello Stato ci sarebbero state varie conversazioni piuttosto tese e, è
lo scandalo di questi giorni, le telefonate sono state registrate dai servizi segreti
lussemburghesi, ovviamente a insaputa del Granduca e del Premier.
L'autore delle registrazioni, sostengono i media lussemburghesi, sarebbe Marc
Mille, che fu responsabile dei servizi segreti del Granducato fino al 2009,
quando fu costretto a lasciare il suo incarico; nel 2008 Mille aveva registrato
anche una sua conversazione con Juncker sullo stesso argomento, attraverso un orologio spia. Venuti a conoscenza delle registrazioni
anche delle telefonate tra Henri e Juncker, per i media non è stato difficile
mettere in relazione Mille anche con queste registrazioni e ipotizzare che il vero
motivo per cui è stato costretto a lasciare l'incarico, nel 2009, è stata la registrazione
delle telefonate del Capo dello Stato.
Ma cosa si sono detti il Granduca e il Premier nelle agitate conversazioni
sull'affaire Bommeleeër? Si è trattato di semplice aggiornamento del Premier al Capo
dello Stato? La Famiglia Granducale ha cercato di insabbiare le eventuali responsabilità
di Jean, con la partecipazione del Governo? Cosa è successo davvero il 9 novembre
1985 a Findel? E perché le conversazioni del 2005 emergono adesso? C'è stato qualche tentativo di ricatto fallito alle massime cariche dello Stato?
Per ora non c'è risposta alle domande. Le telefonate del Granduca e Juncker
hanno un codice di sicurezza elevato e il loro contenuto non è stato
diffuso. Quello che si sa è che il Primo Ministro è furibondo e che il Granduca
Henri tace, magari pure lui furibondo.