Può la compagna del presidente francese farsi vedere alle sfilate di
moda proprio mentre il Paese è coinvolto in una difficile guerra nel Mali? E,
soprattutto, può farsi vedere in compagnia di persone politicamente non affini?
Domande che stanno costando più di un imbarazzo a Valerie Trierweiler, la
giornalista di Paris Match, compagna di François Hollande. Nei giorni scorsi,
nel pieno della Settimana della Moda francese, ha seguito da vicino buona parte
delle sfilate, che sì, sono frivole e mediatiche, ma sono pure l'espressione
più visibile di uno dei settori più importanti e più apprezzati all'estero
dell'economia francese. Il problema di Valérie è che in alcune sfilate era
circondata da persone non proprio vicinissime al PS di Hollande.
Prendiamo la sfilata di Dior, al Grand Palais di Parigi. C'è una foto, molto
commentata in questi giorni in Francia, in cui si vede la Premiere Dame
accanto a Bernard Arnault, che non è solo il proprietario del marchio e il
presidente del gruppo del lusso LVMH, ma anche l'uomo più ricco di Francia e,
con Gerard Depardieu, il simbolo di quello che i ricchi combinano per non
pagare le tasse, residenza fiscale in Belgio e trucchi societari compresi.
Accanto ad Arnault c'era Charlene di Monaco, principessa di uno dei paradisi
fiscali più preoccupanti per i francesi, nonostante ci siano precisi accordi
tra i due Paesi; e ancora più in là, la moglie di Jacques Chirac, Bernadette,
che non solo è stata una delle premieres dames più amate di Francia, ma è stata
pure sostenitrice mediatica di Nicolas Sarkozy nell'ultima campagna elettorale.
Giusto che la volitiva Valérie si faccia fotografare vicino a personalità che
esprimono quello che Hollande rifiuta e combatte? LA rivista VSD dedica alla
Premiere Dame un articolo velenoso, in cui sottolinea la sua incoerenza:
"Nonostante la valanga di cassa integrazione che minaccia di divorare
migliaia di posti di lavoro, Valérie Trierweiler, 'socialista fino al midollo',
'socialista da sempre', secondo quanto ripete spesso, ha preferito appoggiare
un settore che sicuramente non ne ha bisogno, quello del lusso. Un messaggio
molto curoso, inviato ai milioni di elettori che l'anno scorso hanno spinto il
compagno all'Eliseo, sperando in un cambio di costumi e mentalità" scrive
la rivista. Che conclude sottolineando la sua incoerenza di ragazza
"cresciuta alla periferia di Angers" e le parole pronunciate subito
dopo l'elezione del compagno, "compro il prêt-à-porter dei negozi
di quartiere" e "il lusso e l'alta moda mi sono estranei".