Seguiteci anche su
a

venerdì 8 febbraio 2013

Nuova polemica per Valérie Trierweiler, alle sfilate dell'alta moda con Bernard Arnault

Può la compagna del presidente francese farsi vedere alle sfilate di moda proprio mentre il Paese è coinvolto in una difficile guerra nel Mali? E, soprattutto, può farsi vedere in compagnia di persone politicamente non affini?
Domande che stanno costando più di un imbarazzo a Valerie Trierweiler, la giornalista di Paris Match, compagna di François Hollande. Nei giorni scorsi, nel pieno della Settimana della Moda francese, ha seguito da vicino buona parte delle sfilate, che sì, sono frivole e mediatiche, ma sono pure l'espressione più visibile di uno dei settori più importanti e più apprezzati all'estero dell'economia francese. Il problema di Valérie è che in alcune sfilate era circondata da persone non proprio vicinissime al PS di Hollande.
Prendiamo la sfilata di Dior, al Grand Palais di Parigi. C'è una foto, molto commentata in questi giorni in Francia, in cui si vede la Premiere Dame accanto a Bernard Arnault, che non è solo il proprietario del marchio e il presidente del gruppo del lusso LVMH, ma anche l'uomo più ricco di Francia e, con Gerard Depardieu, il simbolo di quello che i ricchi combinano per non pagare le tasse, residenza fiscale in Belgio e trucchi societari compresi. Accanto ad Arnault c'era Charlene di Monaco, principessa di uno dei paradisi fiscali più preoccupanti per i francesi, nonostante ci siano precisi accordi tra i due Paesi; e ancora più in là, la moglie di Jacques Chirac, Bernadette, che non solo è stata una delle premieres dames più amate di Francia, ma è stata pure sostenitrice mediatica di Nicolas Sarkozy nell'ultima campagna elettorale.
Giusto che la volitiva Valérie si faccia fotografare vicino a personalità che esprimono quello che Hollande rifiuta e combatte? LA rivista VSD dedica alla Premiere Dame un articolo velenoso, in cui sottolinea la sua incoerenza: "Nonostante la valanga di cassa integrazione che minaccia di divorare migliaia di posti di lavoro, Valérie Trierweiler, 'socialista fino al midollo', 'socialista da sempre', secondo quanto ripete spesso, ha preferito appoggiare un settore che sicuramente non ne ha bisogno, quello del lusso. Un messaggio molto curoso, inviato ai milioni di elettori che l'anno scorso hanno spinto il compagno all'Eliseo, sperando in un cambio di costumi e mentalità" scrive la rivista. Che conclude sottolineando la sua incoerenza di ragazza "cresciuta alla periferia di Angers" e le parole pronunciate subito dopo l'elezione del compagno, "compro il prêt-à-porter dei negozi di quartiere" e "il lusso e l'alta moda mi sono estranei".