Tutte le terre appartenenti ai cittadini della Cornovaglia che muoiono senza lasciare testamento, finiscono nelle mani del Duca di Cornovaglia, cioè del principe
Carlo d'Inghilterra. Lo stabilisce una legge del 1337, voluta da Edoardo III per
dotare il figlio, Edoardo, di un Ducato e di un patrimonio.
La legge, ancora vigente, ha permesso che il Principe Carlo abbia ricevuto dal
2006 terre per un valore di un milione di sterline (oltre 1,2 milioni di euro).
Ma, siccome l'erede al trono non vuole il denaro ereditato attraverso questa
legge, lo versa tutto a fondazioni caritative, attraverso il Fondo di
Beneficenza Duca di Cornovaglia, mantenendo una piccola parte come riserva, per
far fronte a eventuali reclami di possibili eredi. La legge è stata duramente
criticata dai repubblicani, perché nel resto del Paese i beni di chi muore
senza lasciare testamento ed eredi finiscono allo Stato; secondo Republic, il
Principe di Galles non ha diritto a ricevere in eredità le terre senza eredi.
Lo scorso anno il Ducato di Cornovaglia ha fruttato al Principe 22,8 milioni di
euro, soprattutto grazie all'affitto della sua proprietà terriera; parte di
questa proprietà è utilizzata da Carlo per le coltivazioni dei prodotti
biologici, che poi commercializza con il marchio Ducato di Cornovaglia.
Il titolo di Duca di Cornovaglia, il più importante dell'erede al torno
britannico, dopo quello di Principe di Galles, conferisce a Carlo diversi poteri
generalmente sconosciuti, come, ad esempio, porre il veto sulle leggi. Il Ducato
è la maggior fonte di ingressi per gli eredi al trono e Carlo ha dimostrato di
essere un abile amministratore e di fare buon uso delle sue proprietà; nel
patrimonio del Ducato ci sono 22 contee, con oltre 3500 accordi di affitto, 1000
dei quali per il commercio e 700 per le abitazioni, ci sono anche spiagge, isole
e strutture sportive. Anche se il Duca di Cornovaglia ha diritto alle rendite
del suo Ducato, non ha il permesso di vendere il patrimonio a proprio vantaggio:
tutte le eventuali azioni di compravendita devono essere approvate dal Tesoro
britannico.