Bernard Arnault, l'uomo più ricco di Francia, proprietario
del gruppo del lusso LVMH, ha trasferito buona parte della propria fortuna nel
Belgio, per sfuggire al fisco francese. E' stato il quotidiano Libération a
svelarlo, al rivelare il complesso sistema giuridico messo su da Arnault per
trasferire a una società di diritto belga, la Pilinvest, la sua partecipazione
nel gruppo. In questa nuova società figurano il 31% del gruppo, di cui è
direttamente proprietario, e l'usufrutto del 48,5%, ceduto ai suoi figli;
questo significa che circa l'80% del controllo della società si trova in
Belgio, sotto la gestione di Pilinvest e lontano dal fisco francese, mentre il
resto rimane in Francia.
Arnault, che era già stato al centro di feroci polemiche qualche mese fa,
quando si era saputo che stava cercando di prendere la cittadinanza belga per
evitare la tassa del 75% che il governo di François Hollande voleva imporre
alle fortune superiori al milione di euro, non ha confermato l'operazione. Ma
alcujne fonti a lui vicine giustificano il trasferimento in Belgio con la
volontà di garantire l'integrità del gruppo dopo la sua morte. Nel caso di
morte, tutte le parti del gruppo passerebbero a una fondazione privata belga,
la Protectinvest, che le controllerebbe fino a quando il minore dei suoi figli
compirà 25 anni (nel 2023); siccome questa complessa trama societaria non
sarebbe stata possibile in Francia, il magnate francese ha preferito farlo in
Belgio (dove, guarda caso, il fisco è pure più comprensivo di quello francese).
Arnault è solo l'ultimo dei ricchi che scappano dalla Francia per non
pagare le tasse. Il che dimostra il livello etico di chi si arricchisce grazie
alla società in cui vive, ma rifiuta le responsabilità che comporta, lasciando
il peso dei conti del vivere comune alle classi medie, ai pensionati e ai
lavoratori dipendenti.