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mercoledì 26 giugno 2013

Delphine Boël chiede l'esame del DNA per essere riconosciuta da re Albert del Belgio

Sarà il 3 settembre che il Tribunale Civile di Bruxelles analizzerà la richiesta di Delphine Boël di essere riconosciuta come figlia di Re Albert. Non bastassero le ricorrenti voci di abdicazione del sovrano o il libro che ha suscitato dubbi sull'eterosessualità del principe ereditario Philippe e sul suo matrimonio con la principessa Mathilde, ci si mette anche la presunta figlia illegittima di Albert, a turbare la tranquillità della Casa Reale Belga.
La donna, adesso 46enne, è ricorsa alla Giustizia per ottenere il riconoscimento della paternità e, essendo praticamente impossibile citare il Capo dello Stato, ha chiesto che venga fatto l'esame del DNA ai suoi presunti fratellastri Philippe e Astrid. Perché Philippe e Astrid e non anche Laurent, il terzogenito dei sovrani dei Belgi? Il gossip non risparmia le battutacce e ricorda come Laurent sia nato durante uno dei periodi più burrascosi dell'un tempo tormentato matrimonio di Albert e Paola e come ci siano voci maliziose che non lo vogliono figlio del Re, ma di uno degli amanti della bella Paola.
L'esistenza di Delphine è stata rivelata nel 1999, in un libro non autorizzato sulla regina Paola e Albert, anche se non ha mai ammesso ufficialmente la paternità extramatrimoniale, ha sì riconosciuto implicitamente l'esistenza di questa figlia, che ha a lungo frequentato, parlando, in uno dei suoi discorsi di fine anno, delle difficoltà matrimoniali che lui e la regina hanno vissuto, affrontato e superato (si dice grazie all'aiuto dei religiosissimi Baldovino e Fabiola, allora sovrani del Belgio). Delphine sarebbe nata dalla relazione che Albet avrebe mantenuto per una decina d'anni, tra la fine degli anni 60 e la fine degli anni 70, con la baronessa Sybille de Selys-Longchamp ed è stata recentemente diseredata dal padre ufficiale, Jacques Boël. Uno dei motivi per cui ha deciso di richiedere il riconoscimento della paternità è la discriminazione a cui sarebbe stata sottoposta da quando si è saputo che è figlia illegittima del sovrano; Delphine ha assicurato di aver tentato di risolvere la situazione con il presunto padre naturale, e di aver inutilmente cercato di ristabilire i contatti con lui.
Per ora la Casa Reale belga tace. Non così i media o i politici, secondo i quali re Albert dovrebbe farsi carico delle proprie responsabilità e risolvere la situazione con Delphine in privato; per il parlamentare socialista Yvan Mayeur, anche se Capo dello Stato, e pertanto irresponsabile davanti alla Giustizia, il Re dovrebbe avere gli stessi obblighi degli altri cittadini quando si tratta di diritto familiare. Il riconoscimento di Delphine, risolto in ambito privato e senza scandali, non cambierebbe la percezione della Monarchia e la porterebbe nel XXI secolo, ma, commenta Mayeur, "il modo in cui la Casa Reale sta affrontando la questione dimostra il suo rifiuto di entrare nella modernità".