Si allarga lo scandalo delle intercettazioni dei servizi segreti lussemburghesi.
Qualche giorno fa i media del Paese avevano parlato di una telefonata tra il Granduca Henri e il Primo Ministro Jean Claude Juncker che era stata registrata
e il cui contenuto, criptato, è impossibile da decifrare dai servizi segreti
locali se non con la collaborazione, per ora rifiutata, dell'intelligence di
qualche Paese amico. Si sa soltanto che l'argomento della conversazione tra le
massime autorità del Paese riguardava il possibile coinvolgimento del principe
Jean, fratello minore di Henri, in un attentato degli anni 80 nei pressi
dell'aeroporto di Findal.
Un paio di giorni fa il settimanale Lëtzebuerger Land ha pubblicato parte del contenuto di un'altra telefonata di cui si parla molto, tra il premier Juncker e l'ex responsabile dei servizi segreti lussemburghesi Marco Mille; la conversazione, risalente al 2008, sarebbe stata registrata dallo stesso Mille con un orologio spia, all'insaputa del Primo Ministro. Nei frammenti riportati dal settimanale Mille parla di "contatti permanenti" della Corte Granducale e dello stesso Granduca Henri con i servizi segreti britannici. Il Capo di Stato avrebbe ottenuto dai britannici, all'insaputa dello SREL, i servizi segreti lussemburghesi, una serie di strumenti che, secondo Mille, la Casa Granducale avrebbe avuto intenzione di usare per spiare membri dello staff o ufficiali di cui non si fidava. Mille arriva anche a ipotizzare che il Granduca abbia a Palazzo una sorta di esercito privato, non fidandosi dello SREL e della Polizia.
Il Presidente del Comitato Parlamentare di Controllo François Bausch si è detto sconvolto per quello che sta emergendo nel Granducato. Risulta che le persone spiate dallo SREL siano 300mila persone (il Granducato non arriva al mezzo milione di abitanti). "Nel 2004 è stata modificata la legge dei servizi segreti, nel 2008 è stata istituita questa Commissione. Non ho alcuna fiducia su quello che è successo tra il 2005 e il 2008 né sui metodi utilizzati dai servizi segreti. Non ho alcuna prova, per questo voglio l'accesso ai file criptati" ha detto.
Si parla di una rete di spionaggio che coinvolge politici e simpatizzanti legati alla sinistra radicale, dai comunisti ai Verdi, una rete legata a Gladio e alle strategie anti-comuniste messe a punto dalla NATO nei decenni scorsi; anche gli attentati degli anni 80, in vari punti del Granducato, in cui si dice, senza alcuna prova, che possa essere coinvolto il principe Jean, vanno visti in quest'ottica, che collega i servizi segreti ai movimenti anti-comunisti. E se il Granduca Henri ha davvero contatti permanenti con i servizi segreti britannici, si allunga sul Lussemburgo un'ombra piuttosto inquietante.
Ieri pomeriggio la Casa Granducale ha emesso un breve comunicato. Tre sole righe, ma durissime, per negare "nella maniera più decisa possibile" qualunque contatto con i servizi segreti britannici. E' la risposta a Jean Claude Juncker, che nella telefonata con Mille, quando questi affermava i contatti permanenti di Henri con i britannici, commentava: "Non posso certo andare a chiedergli conferma".
Un paio di giorni fa il settimanale Lëtzebuerger Land ha pubblicato parte del contenuto di un'altra telefonata di cui si parla molto, tra il premier Juncker e l'ex responsabile dei servizi segreti lussemburghesi Marco Mille; la conversazione, risalente al 2008, sarebbe stata registrata dallo stesso Mille con un orologio spia, all'insaputa del Primo Ministro. Nei frammenti riportati dal settimanale Mille parla di "contatti permanenti" della Corte Granducale e dello stesso Granduca Henri con i servizi segreti britannici. Il Capo di Stato avrebbe ottenuto dai britannici, all'insaputa dello SREL, i servizi segreti lussemburghesi, una serie di strumenti che, secondo Mille, la Casa Granducale avrebbe avuto intenzione di usare per spiare membri dello staff o ufficiali di cui non si fidava. Mille arriva anche a ipotizzare che il Granduca abbia a Palazzo una sorta di esercito privato, non fidandosi dello SREL e della Polizia.
Il Presidente del Comitato Parlamentare di Controllo François Bausch si è detto sconvolto per quello che sta emergendo nel Granducato. Risulta che le persone spiate dallo SREL siano 300mila persone (il Granducato non arriva al mezzo milione di abitanti). "Nel 2004 è stata modificata la legge dei servizi segreti, nel 2008 è stata istituita questa Commissione. Non ho alcuna fiducia su quello che è successo tra il 2005 e il 2008 né sui metodi utilizzati dai servizi segreti. Non ho alcuna prova, per questo voglio l'accesso ai file criptati" ha detto.
Si parla di una rete di spionaggio che coinvolge politici e simpatizzanti legati alla sinistra radicale, dai comunisti ai Verdi, una rete legata a Gladio e alle strategie anti-comuniste messe a punto dalla NATO nei decenni scorsi; anche gli attentati degli anni 80, in vari punti del Granducato, in cui si dice, senza alcuna prova, che possa essere coinvolto il principe Jean, vanno visti in quest'ottica, che collega i servizi segreti ai movimenti anti-comunisti. E se il Granduca Henri ha davvero contatti permanenti con i servizi segreti britannici, si allunga sul Lussemburgo un'ombra piuttosto inquietante.
Ieri pomeriggio la Casa Granducale ha emesso un breve comunicato. Tre sole righe, ma durissime, per negare "nella maniera più decisa possibile" qualunque contatto con i servizi segreti britannici. E' la risposta a Jean Claude Juncker, che nella telefonata con Mille, quando questi affermava i contatti permanenti di Henri con i britannici, commentava: "Non posso certo andare a chiedergli conferma".