Il Ducato di Cornovaglia è la principale fonte di redditi dell'erede al trono
britannico; lo stabilisce una legge del XIV secolo e il principe Carlo non è
un'eccezione. Anzi. Sappiamo che l'attuale Principe di Galles è molto attento
all'economia del Ducato e ha saputo trasformarla, introducendo le produzioni
biologiche e mantenendo sempre la massima attenzione per l'ambiente. Ma è
proprio il Ducato che potrebbe creare qualche grattacapo al 64enne erede al
trono.
L'Agenzia Tributaria indagherà infatti il Ducato per controllare che non abbia
cercato di evadere le tasse. Lo scorso anno le aziende del principe Carlo,
riunite nel marchio del Ducato di Cornovaglia e valutate intorno agli 800
milioni di euro, avrebbero fatturato 20 milioni di euro. Di questi non avrebbero
versato neanche una sterlina per le tasse sulle società (il principe Carlo ha
invece versato 6 milioni di euro di tasse per i suoi redditi provenienti dal
Ducato).
A causare questo problema fiscale, che potrebbe mettere in imbarazzo Carlo, c'è
una sentenza del 2011; il patrimonio dell'erede al trono è sempre stato
considerato esentasse, per tradizione, ma nel 2011 il giudice John Angel ha
stabilito che il Ducato dev'essere considerato come "un'entità separata
legalmente dal Principe". E dunque deve pagare le tasse.
Clarence House ha immediatamente chiarito la posizione del principe. "Il
Ducato è un patronato, non una corporazione. E' stato creato come tale proprio
per garantire le entrare dell'erede al trono, pertanto sarebbe legalmente
incorretto considerarlo come una compagnia e obbligarlo a pagare l'imposta sulle
società. La sua gestione è controllata in ogni momento dal Dipartimento del
Tesoro" ha spiegato un portavoce del principe al quotidiano britannico The
Guardian, qualche giorno fa. Se il Ducato dovesse pagare le tasse, pagando
già il principe le sue imposte, si arriverebbe alla doppia tassazione del
patrimonio dell'erede al trono.
Nel Regno Unito si segue la questione con prudenza: da una parte c'è il timore
della Casa Reale di apparire privilegiata sulle questioni fiscali, dall'altra
c'è una grande sensibilità sulla tassazione dei grandi patrimoni, dopo la
scoperta che Google, Amazon e Starbucks hanno evitato per anni di pagare le loro
imposte nel Regno Unito. Il Ducato di Cornovaglia controlla 53mila ettari, i
suoi ingressi derivano soprattutto dalla sua attività agricola e dall'acquisto
di proprietà e dà lavoro a centinaia di persone.