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giovedì 4 luglio 2013

Re Albert del Belgio abdica: Philippe gli succederà il 21 luglio

Dopo l'abdicazione dell'emiro Hamad Ben Jasem Al-Jalifa del Qatar, che ci priverà della visibilità della fascinosa sceicca Mozah, arriva la terza abdicazione del 2013. Il 79enne re Albert II del Belgio ha annunciato ieri sera, in un discorso trasmesso in diretta televisiva dalle quattro catene del Paese, che il 21 luglio abdicherà in favore del figlio Philippe.
Non è una notizia sorprendente. Delle dimissioni del re si è iniziato a parlare subito dopo l'annuncio dell'abdicazione della regina Beatrice d'Olanda; la Casa Reale belga ha cercato di smentire fino a quando ha potuto, poi sono arrivatele indiscrezioni di Le Soir, il più importante quotidiano del Paese, che ha reso pubblici i rumors di Bruxelles. Re Albert avrebbe annunciato l'abdicazione il 21 luglio, giorno della Festa nazionale, nel ventennale della sua abdicazione, e avrebbe ceduto il trono al figlio Philippe in autunno, probabilmente il 15 novembre.
Il quotidiano belga ha sbagliato di poco: il 21 luglio non ci sarà l'annuncio dell'abdicazione, ma l'abdicazione vera e propria. Albert ha spiegato di avere un'età e una salute che non gli consentono più di esercitare le sue funzioni come gli piacerebbe e che è dunque giusto cedere il potere a una nuova generazione e ha affermato di avere fiducia nella preparazione di Philippe.
Per tutta la serata si sono seguite a Bruxelles le dichiarazioni di stima, di apprezzamento e di ringraziamento per il re che ha deciso di lasciare il trono. Albert è stato sovrano in un periodo convulso di un Paese tormentato, diviso in due potenti comunità, la vallone e la fiamminga, che poco si possono vedere e che poco hanno in comune, se non, per l'appunto, l'istituzione monarchica; è stato a lungo impegnato, in un negoziato sfibrante, per dare un governo al Belgio, un Paese che, causa risultato delle elezioni politiche del 2010, è stato per ben un anno e mezzo senza un Esecutivo; tutti riconoscono che se Elio Di Rupo ha potuto formare un Governo, il merito è della mediazione instancabile del Capo di Stato. Il Re inatteso è diventato un Re politico, gli rende omaggio stamattina Le Soir. Ma, a 79 anni, re Albert non ha più voglia; la salute è quella di un uomo che ha intensamente vissuto e i desideri sono giustamente altri. Il passaggio del timone si è fatto inevitabile, a Bruxelles si sapeva da almeno un anno che il sovrano voleva abdicare e Di Rupo ha a lungo insistito affinché rimanesse al suo posto ancora per un po', convinto che la sua esperienza sarebbe stata utile nel mantenere i delicati equilibri del Paese.
Philippe non gode ancora della stima di buona parte della popolazione, i sondaggi gli sono poco favorevoli, ma è anche vero che lo erano anche a suo padre Albert, quando, 20 anni fa, è salito sul trono a sorpresa, a causa della morte improvvisa di suo fratello Baldovino. Chissà che anche Philippe non sorprenda i compatrioti. Secondo un sondaggio di lesoir.be, empirico come tutti i sondaggi nella Rete, il 53% dei belgi non crede che il Belgio sarà in pericolo dopo quest'abdicazione, ma il 39% pensa di sì. Troppo timido, troppo riservato, non tutti sono convinti che Philippe sia così preparato per mediare tra le formazioni politiche di un Paese così complesso. Contro di lui anche un libro, uscito recentemente, che mette in dubbio la sua vita privata, attribuendogli una lunga relazione clandestina e omosessuale con un aristocratico belga, terminata solo per imposizione di re Albert, che gli avrebbe imposto anche la moglie, la bella e aristocratica Mathilde. Philippe ha smentito con forza, assicurando che il suo è stato un matrimonio d'amore e che i suoi quattro figli sono frutto dell'amore che sente per Mathilde. Nei 14 anni di matrimonio, la coppia è stata irreprensibile, è sempre apparsa in pubblico molto affiatata, non è mai stata toccata da voci di infedeltà o incomprensioni, ha avuto quattro bambini, Elisabeth, che alla salita al trono di suo padre sarà l'erede al trono più giovane d'Europa, con Amalia d'Olanda, Gabriel, Emmanuel ed Eleonore. Mathilde sarà la prima belga regina del proprio Paese, Elisabeth sarà la prima donna che salirà sul trono belga per diritto proprio. Con l'abdicazione chissà che Albert non abbia il tempo per risolvere finalmente, magari in modo privato, la paternità di Delphine Boël, la 45enne figlia illegittima che ha portato intribunale Philippe e Astrid, i figli maggiori di Albet e Paola, affinché si sottopongano a una prova del DNA, che dimostri che è figlia del re. Delphine non ha potuto citare Albert perché, in quanto Capo di Stato, non può essere portato in tribunale. Non è ancora chiaro cosa succederà adesso: il 3 settembre Philippe sarà Capo di Stato e pertanto sarà irresponsabile, mentre Albert non lo sarà più, pertanto potrebbe essere chiamato davanti ai giudici. Meglio risolvere la questione in privato, magari durante l'estate: Albert non ha ammesso la paternità pubblicamente, però sì, implicitamente, la relazione con la madre di Delphine, parlando della crisi matrimoniale che lui e Paola hanno dovuto affrontare qualche decennio fa.
E' un'abdicazione che si produrrà nel giro di pochi giorni, poco più di due settimane; non c'è il tempo di organizzare una festa sullo stile di quella olandese per l'ascesa al trono di Philippe e Mathilde (ma chissà se i belgi la vorrebbero e le darebbero lo stesso significato di festa popolare dato dagli olandesi); non c'è il tempo di invitare i rappresentanti delle altre Case Reali alla cerimonia di intronizzazione di Philippe (probabilmente saranno presenti le Famiglie di Lussemburgo e Austria, parenti stretti della Famiglia Reale belga). Non è chiaro perché Albert, che pure aveva molta voglia di lasciare la guida dello Stato da molti anni, abbia poi accelerato i tempi in questo modo. Quello che sì è chiaro è che tutti i Paesi del Benelux avranno dal 21 luglio un Capo di Stato asceso al trono per l'abdicazione del predecessore. E il sito olandese refdag.nl anticipa che dal 21 luglio il Belgio sarà un Paese con due re e ben tre regine: pur rinunciando al trono, Albert e Paola, come il Granduca Jean del Lussemburgo, e a differenza della regina Beatrice d'Olanda, tornata principessa con l'abdicazione, non rinunceranno al loro titolo regale. E c'è sempre anche la regina Fabiola vedova di Baldovino, e non più amatissima, dopo lo scandalo della Fondazione che aveva creato per non pagare le tasse.
Nelle immagini, Albert e Paola, gli attuali sovrani, e poi Philippe e Mathilde con i loro figli.