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mercoledì 26 settembre 2012

Arantxa Sanchez Vicario e i genitori si danno 60 giorni per raggiungere un accordo

Arantxa Sánchez Vicario e i suoi genitori avrebbero dovuto incontrarsi in tribunale per risolvere la denuncia che la ex numero 1 del tennis mondiale ha presentato contro di loro, per sfrattarli da un appartamento che le appartiene e in cui loro vivono da una ventina d'anni. 
Ma entrambe le parti hanno richiesto una sospensione dell'udienza e si sono date 60 giorni di tempo per raggiungere un accordo privato. Secondo l'avvocato di Arantxa, "non è una marcia indietro da parte sua, è una sospensione per non complicare ancora di più un tema familiare". 
L'appartamento in questione si trova nell'Avenida Diagonal, al numero 644, è al quarto piano e misura 200 metri quadrati; non risulta come proprietà dell'ex campionessa, ma, scrive vanitatis.com, "è a nome di una società Euroilla Inversiones SL, che ha permesso l'usufrutto ai genitori e con cui Arantxa Sánchez Vicario non sembra aver rapporti. Ha sempre voluto mantenersi fuori da queste questioni, per cui non ha le coe a suo nome" dicono fonti vicine ai genitori". 
Adesso Arantxa, che deve al fisco oltre 3,5 milioni di euro, rivuole il controllo dell'appartamento, per poter pagare parte dei suoi debiti. I rapporti tra l'ex tennista e i suoi genitori sono gelidi. Nella sua autobiografia ha raccontato come si sia sentita sfruttata e controllata dai genitori durante la sua carriera e come le sia stato impedito di vivere i suoi amori con serenità; tra le altre accuse, anche quella di appropriazione indebita e malversazione, tanto che adesso esige la restituzione di oltre 16 milioni di euro. Ma i suoi genitori, assicurano, non solo non l'hanno mai derubata, ma non hanno mai avuto a disposizione quella cifra. 
Ci sono adesso questi 60 giorni di tempo, per riportare un po' di serenità in quelloc he è stato uno dei clan più uniti del tennis degli anni 90.